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Aug 25, 2023

La domanda di pompe di calore crolla mentre la Germania discute sull’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili

La domanda di pompe di calore è crollata in Germania poiché un acceso dibattito sui piani del governo per decarbonizzare il settore del riscaldamento ha innervosito molti cittadini. Secondo un articolo dello Spiegel Online, nella prima metà dell'anno il numero delle richieste di sussidio si è dimezzato. L'Ufficio federale per gli affari economici e il controllo delle esportazioni (BAFA) ha ricevuto 48.804 richieste di sussidi per pompe di calore, rispetto alle 97.766 dello stesso periodo dell'anno scorso, ha riferito il gruppo mediatico Funke. L’associazione dell’industria dei servizi igienico-sanitari, del riscaldamento e della climatizzazione ZVHSK ha definito i dati “una testimonianza dell’enorme incertezza che la prevista legge sul riscaldamento ha innescato”.

“Le nostre aziende non sanno come fornire consigli giuridicamente validi su come continuare i sussidi. Non sorprende che i consumatori e le aziende preferiscano aspettare e vedere, data la situazione attuale”, ha affermato il gruppo di pressione. Secondo l’articolo di giornale, nel clima attuale molte persone non stanno attuando ristrutturazioni finalizzate all’efficienza energetica. Secondo l'associazione del settore immobiliare e dell'edilizia abitativa GdW, gli obiettivi climatici del governo per il settore edile stanno diventando sempre più difficili da raggiungere.

Dopo anni di abbandono, la Germania sta elaborando piani concreti per ridurre le emissioni derivanti dal riscaldamento degli edifici, che sono direttamente responsabili di circa il 15% dell’intera produzione di CO2 del paese. Tuttavia, un progetto di legge per l’eliminazione graduale delle caldaie alimentate a combustibili fossili ha innescato un acceso dibattito sulla decarbonizzazione di questo settore, con i critici che sostengono che i costi di investimento per soluzioni rispettose del clima come le pompe di calore sovraccaricheranno proprietari di case e inquilini. In risposta, il governo di coalizione ha raggiunto un compromesso molto combattuto, aumentando i sussidi e rinviando di fatto un ampio divieto di nuovi sistemi di riscaldamento a combustibili fossili dalla data originariamente prevista nel 2024. Il progetto di legge dovrà essere approvato dal parlamento dopo l’estate in corso. recesso.

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